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Valutazione rischio posture lavoro RULA

Il metodo RULA (Rapid Upper Limb Assessment) consiste in un metodo d’indagine sviluppato per l’analisi ergonomica nei luoghi di lavoro quali le valutazioni rapide delle posture, in particolare prende in considerazione le sollecitazioni del distretto anatomico superiore.

Lo sviluppo di RULA

RULA è stato sviluppato per studiare l’esposizione di singoli lavoratori ai fattori di rischio associati ai disturbi degli arti superiori legati al lavoro.

Parte dello sviluppo ha avuto luogo nel settore dell’abbigliamento, dove è stata effettuata la valutazione sugli operatori durante lo svolgimento delle mansioni, compreso il taglio stando in piedi davanti a una macchina di taglio, utilizzando macchine da cucire, macchine di ritaglio ed inoltre operazioni di ispezione e imballaggio.

RULA è stato sviluppato anche attraverso la valutazione delle posture adottate, forze richieste e azioni muscolari sia gli operatori al videoterminale che gli operatori che lavorano in numerose attività produttive in cui sono presenti fattori di rischio che possono essere presenti disturbi associati agli arti superiori.

Tale metodologia è stata utilizzata nell’attuazione dei requisiti minimi di sicurezza per la salute dei lavoratori conformi alla direttiva CEE 90/270 (rischio posture VDT) e alle UK Guidelines on the Prevention of Work-related Upper Limb Disorders.

Questo strumento è di facile e rapida applicazione e non richiede apparecchiature e/o strumenti per l’analisi delle posture del collo, tronco, ed arti superiori, delle funzioni muscolari e delle sollecitazioni esterne a cui il corpo è sottoposto. Tale metodo si basa sull’uso di un sistema di codifica di una serie di possibili azioni effettuate dal lavoratore per ottenere una stima delle misure preventive da attuare per la riduzione del rischio di un danno fisico provocato da forti sollecitazioni sull’operatore.

L’importanza del metodo risiede nella capacità di determinare le posture incongrue causate da sforzi statici ma prolungati nel tempo che, se trascurati, porterebbero ad una sottostima del rischio.

A determinate posizioni assunte dal collo, dagli arti superiori, dal tronco e dagli arti inferiori si assegnano determinati valori per ogni distretto, valori che possono essere incrementati per particolari condizioni di forza muscolare e postura. Si giunge così ad assegnare un punteggio finale che è compreso tra 1 e 7 ed alla sua classificazione in quattro cosiddetti “livelli di azione”.

Per giungere alla valutazione dell’esposizione ai fattori di rischio, il metodo utilizza diagrammi delle posture del corpo e tre tabelle di punteggio. In base alla appropriata combinazione dei punteggi si arriva a definire un punteggio finale, variabile da 1 a 7, correlato a quattro livelli di azione.

Il metodo è menzionato dalla ISO 11228-3 Ergonomia – Movimentazione manuale – Parte 3: Movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza

RULA trova applicazione, in particolare, al fine di esaminare cinque fattori di rischio dovuti a fattori di carico esterni, di cui (*): 1. Numero di movimenti, 2. Sforzo statico dei muscoli, 3. Forza, 4. Postura di lavoro determinata dalle attrezzature e dalle strutture, 5. Tempo di lavoro senza pause.

(*) Descritti da McPhee come fattori di carico esterni – Lynn McAtamney and E Nigel Corlett 1993

RULA è stato sviluppato nell’ottica di:

– fornire un metodo di selezione veloce dei lavoratori che sono soggetti a disturbi agli arti superiori

– individuare lo sforzo muscolare associato con la postura di lavoro, e con l’esercizio di una forza nello svolgimento del lavoro (sforzo statico o ripetitivo), elementi che contribuiscono alla fatica muscolare

– dare dei risultati immediati che potessero essere inclusi successivamente in una stima ergonomica più allargata che preveda anche la parte epidemiologica, fisica e mentale.

Lo sviluppo del metodo avviene in tre fasi:

Fase 1. Modalità di registrazione delle posture durante il lavoro

Fase 2. Sviluppo del sistema di punteggio;

Fase 3. Sviluppo della scala dei livelli di azione che forniscono una guida al livello di rischio.

Fase 1: modalità di registrazione delle posture durante il lavoro

Per produrre un metodo che fosse di rapido utilizzo, il corpo è stato diviso in due segmenti individuati dai due gruppi, A e B. Il gruppo A include braccio, avambraccio e polso, mentre il gruppo B include il collo, il tronco e le gambe. Ciò assicura l’analisi della postura globale dell’intero corpo, prendendo in considerazione qualsiasi postura incongrua delle gambe, del tronco o del collo che possono influenzare la postura degli arti superiori di cui si vuole valutare il fattore di rischio.

La base adatta allo sviluppo del metodo RULA è stata individuata nel sistema OWAS che associa a ciascuna singola postura un codice numerico: è un metodo chiaro e conciso che può essere utilizzato velocemente. I movimenti del corpo sono stati suddivisi in opportuni intervalli angolari in accordo ai criteri derivati dalla letteratura. Tali intervalli sono numerati in modo che il numero 1 corrisponda all’intervallo di movimento o alla postura di lavoro in cui il fattore di rischio correlato è minimo. Numeri più alti sono assegnati agli intervalli di movimento che presentano posture più estreme, che indicano una crescita della presenza del fattore di rischio a carico della sezione considerata. Questo sistema di associare un punteggio a ciascuna postura del corpo già codificata in diagrammi standard, consente una notevole semplificazione delle modalità di registrazione. Il diagramma delle posture riporta le sezioni sagittali del corpo per facilitare l’identificazione dell’intervallo di postura. Se la postura di un lavoratore non può essere riportata a quelle descritte, si adottano degli opportuni coefficienti di correzione di tipo conservativo, definiti a priori, che consistono nell’aumentare o nel diminuire di una unità il valore relativo associato.

Di seguito vengono descritti i punteggi relativi a ciascun intervallo e a ciascun segmento considerato.

GRUPPO A Individua il braccio, l’avambraccio ed il polso

I punteggi sono in grassetto:

Braccio

La stima e la relativa assegnazione del punteggio all’intervallo dei movimenti per il braccio sono basati sulle scoperte fatte da studi sviluppati da Tichauer, Chaffin, Herberts e altri, Hagberg, Schuldt e altri, e Harms-Ringdahl e Schultz. 1 per 20° di estensione a 20° di flessione, 2 per un’estensione superiore a 20° o una flessione compresa tra 20-45°, 3 per una flessione tra 45-90°, 4 per una flessione pari o superiore a 90°.

Note: Se la spalla è sollevata, il punteggio della postura appena enunciato, viene aumentato di una unità. Se il braccio è abdotto il punteggio è aumentato di una unità. Se il lavoratore è inclinato o il peso dell’arto è sorretto, il punteggio relativo alla postura va diminuito di un’unità.

Avambraccio

L’intervallo dei valori relativo all’avambraccio sono tratti dal lavoro sviluppato da Grandjean e Tichauer. I punteggi sono: 1 per flessione compresa tra 60-100°, 2 per flessione inferiore a 60° o superiore a 100°.

Note: Se un avambraccio sta lavorando attraverso la linea mediana o verso i lati del corpo va aumentato di un’unità.

Polso

Le linee guida per il polso pubblicate dal Health ad Safety Executive sono utilizzate per produrre i seguenti punteggi posturali: 1 se è in una posizione neutra, 2 se in estensione o in flessione in un intervallo di 0-15°, 3 per un’estensione o una flessione superiore a 15°

Note: Se c’è una deviazione ulnare/radiale del polso va aumentato di un’unità.

GRUPPO B Individua il collo, il tronco, le gambe

Collo

Gli intervalli di postura per il collo sono basati sugli studi di Chaffin e Kilbom ed altri. Il punteggio e gli intervalli sono: 1 per una flessione tra 0-10°, 2 per una flessione tra 10-20°, 3 per una flessione >=20°, 4 se il collo è in estensione

….

Dall’insieme di questi dati si ottiene una stima complessiva per il gruppo A e per il gruppo B che rappresentano il livello di carico posturale del sistema muscolo-scheletrico, determinato dalla combinazione delle posture di tutto il corpo.

La scala dei valori è nata dallo studio portato avanti da ergonomisti e fisioterapisti occupazionali.

Il primo passo per arrivare a tale definizione è stato quello di classificare ogni combinazione delle posture in modo da assegnare valori da 1 a 9 a partire dal carico minore a quello massimo.

Ciò ha portato alla definizione di una tabella di valori A e una per B.

TABELLA A (punteggio postura arti superiori)

TABELLA B (punteggio postura collo, busto, gambe)

Fase 2: sviluppo del sistema di punteggio

I valori A e B così determinati non sono però ancora del tutto completi.

Non contengono le informazioni relative all’uso dei muscoli e al punteggio associato alla forza esercitata.

È stato perciò studiato un metodo che include nel sistema di punteggio anche eventuali sollecitazioni addizionali sul sistema muscoloscheletrico causate da un eccessivo lavoro statico dei muscoli da movimenti ripetuti e dalla richiesta di esercitare una forza o mantenere un carico esterno mentre si sta eseguendo l’attività.

Questi valori sono calcolati in maniera distinta per il gruppo A ed il gruppo B.

I fattori correttivi così individuati permettono di arrivare alla determinazione rispettivamente dei punteggi C e D

Fattore correttivo Uso muscolare

Partendo da uno studio sviluppato da Bjorksten e Jonsson, ripreso e generalizzato nel metodo RULA, si aumenta il valore della postura (A o B) di una unità nel caso in cui la postura sia prevalentemente statica, cioè, mantenuta per più di 10 minuti (+1).

L’uso muscolare è considerato ripetitivo se l’azione è ripetuta per più di quattro volte in un minuto (+1).

Fattore correttivo uso forza

Se il carico è < 2 Kg (intermittente): +0 Se il carico è compreso tra 2 e 10 Kg. (intermittente): +1 Se il carico è compreso tra 2 e 10 Kg. (statico o ripetuto): +2 Se il carico è più di 10 kg o è ripetuto o è improvviso: +3

Fase 3: sviluppo della scala dei livelli di azione

Nella terza fase di sviluppo del metodo RULA si è individuato un metodo che permettesse di correlare tutti i punteggi raccolti in modo da ottenere un unico punteggio finale il cui valore fornisse l’obiettivo del metodo e cioè individuare la priorità delle situazioni da investigare.

Il punteggio finale, fissato su una scala di valori da 1 a 7, è basato sul rischio di lesione stimato a causa di sollecitazioni muscolo scheletriche ed è determinato dal confronto dei punteggi C e D.

I livelli di azione più alti non portano necessariamente a soluzioni che evidenzino una inequivocabile assenza di rischio. Il metodo fornisce, infatti, una guida ed è stato sviluppato per definire i confini delle situazioni più estreme.

Per queste ragioni la lista delle azioni conduce, in molti casi, a proposte di indagini più dettagliate. RULA fornisce un ordine di priorità delle attività che devono essere analizzate, mentre il valore del punteggio della singola postura ed il punteggio dell’uso del muscolo e quello della forza esercitata indicano quali aspetti contribuiscono maggiormente al problema. Da alcune applicazioni sperimentali del metodo si è dedotto che il punteggio RULA permette di discriminare tra una postura accettabile ed una non accettabile.

Delle discrepanze si hanno solo quando si è sul confine tra due intervalli di livello di azione, specialmente per quanto riguarda l’avambraccio