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Checklist OCRA: I Metodi

Le normative europee EN 1005-5 e internazionale ISO 11228-3 considerano il metodo OCRA come metodo preferenziale per la valutazione di lavori manuali ripetitivi e per la progettazione di nuove macchine e processi di lavoro.

La Norma ISO 11228-3 contiene un appendice A in cui sono esposti alcuni ulteriori metodi di valutazione del rischio da sforzi e movimenti ripetitivi tra cui OWAS, RULA, REBA, QEC. Prevalentemente questi metodi sono considerati dalla Norma “di screening”, semplici (e spesso empirici), e alcuni di essi, principalmente adatti allo studio delle posture incongrue ma poco adatti ad una valutazione del rischio da movimenti ripetitivi.

Per una valutazione dettagliata del Rischio oppure se l’attività è composta da più compiti la Norma ISO 11228-3 indica quale metodo preferenziale OCRA (OCcupational Repetitive Action).

Esso è consigliato per le finalità specifiche di approfondimento perché, date le conoscenze disponibili al momento della pubblicazione della Norma, è stato considerato il più “completo”.

In effetti OCRA analizza tutti i fattori di rischio pertinenti e correlati al rischio da movimenti ripetuti, inoltre è applicabile anche a “lavori multicompito” e fornisce criteri (basati su estesi dati epidemiologici) per la previsione dell’insorgenza di UL-WMSD (disordini muscolo-scheletrici degli arti superiori correlati al lavoro) nelle popolazioni lavorative esposte.

Attualmente si potrebbe parlare più che di un semplice metodo, di un sistema OCRA, sistema in quanto attraverso metodi e strumenti differenti, consente approcci diversificati alla valutazione del rischio in funzione di specifici quindi diversi obbiettivi.

Tools sui metodi OCRA in accordo con ISO 11228-3 (indice, valutazione semplificata, valutazione dettagliata), ad oggi resi disponibili da EPM IES, sono:

l’indice OCRA: risponde all’esigenza di offrire una valutazione del rischio precisa e puntiforme, sicuramente consigliabile per la progettazione e ri-progettazione dei posti di lavoro e dei ritmi di lavoro.

la checklist OCRA classica: rappresenta lo strumento d’elezione per ottenere la prima mappatura del rischio quando si voglia rispondere al quesito circa il “peso” del rischio derivante dalla presenza di lavori ripetitivi.  La mappatura consente infatti di definire in che proporzione siano presenti postazioni di lavoro in fascia verde (rischio assente), gialla (rischio molto lieve o dubbio), rossa o viola (rischio presente rispettivamente lieve, medio o elevato). Richiede tempi di compilazione più brevi ma perde in precisione in quanto l’analisi offre punteggi che procedono secondo scenari a “scalini” e non in modo puntiforme come l’indice OCRA.

la mini-checklist OCRA: ultima nata, offre una valutazione ancora più rapida (e per questo più approssimativa), rispetto alla checklist OCRA. Risulta più adatta e probabilmente sufficiente per valutazioni in settori speciali, (artigianato, piccola impresa, agricoltura..) laddove l’organizzazione del lavoro non presenta ritmi, tempi e cicli così ben definiti come nella classica industria.

check list OCRA alta precisione, compiti lunghi e recupero interno al ciclo: utilizza la scomposizione dei compiti ripetitivi in singole fasi di lavorazione caratterizzate dalla loro durata. In questo modo, anzichè utilizzare una percentuale complessiva dei singoli fattori di rischio, per ciascuna fase di lavorazione sarà possibile esprimere la durata di ciascun fattore di rischio, quali le posture, l’assunzione di forza, ecc.

Per ognuno di tali metodi l’Unità di ricerca EPM IES – (Ergonomia della Postura e del Movimento) ha messo a punto strumenti semplici su supporto informatico (ovvero fogli di calcolo in excel), atti a facilitare sia la raccolta dei dati che la stima degli indici di rischio finali.

N.B. potete scaricare tali supporti al seguente link

https://www.epmresearch.org/software-gratuiti-in-italiano